Questo articolo critica la tendenza, presente in alcune chiese influenzate dal neoliberismo teologico, a sostituire criteri morali oggettivi con un vago concetto di “amore” come principale guida morale. Questo atteggiamento, influenzato dal soggettivismo post-moderno, promuove il relativismo morale e discredita coloro che credono in principi etici assoluti. Il soggettivismo post-moderno , conduce a un nichilismo etico che mina la coesione sociale e giustifica qualsiasi comportamento se serve a mantenere il potere. La vera misericordia, come insegnata da Gesù, non è relativismo morale ma un discernimento informato che non abolisce la legge morale di Dio.